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Coppia di reliquiari di S. Colomba martire e S. Desiderio
Argento in parte dorato sbalzato e cesellato legno dorato;
cm. 58 x 25 marchi: aquila a volo basso,
BM90, A*M ;
iscrizione sul retro: D. EGIDIVS COLUMNA DEDIT 1690;
Argentiere Andrea Mamingari, 1690
Console di Palermo Baldassare Mellino (Mulina).
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     Appartiene al genere di reliquiari floreali «a palmetta» questa coppia di reliquiari costituita da una base lignea dorata e una parte superiore in argento dorato che incornicia 1’ampia teca ove sono conservate le reliquie che originariamente si trovavano custodite entro un’unica «capsula lignea» (cfr. R. Pace, scheda n. 3, infra). Dalla base a forma di vaso, che presenta motivi fitomorfi, parte il fusto che simula un tronco e termina con una ricca decorazione floreale a sbalzo che incornicia la teca. L’opera e datata 1690 come attestano 1’iscrizione che si legge sul retro e che indica il donatore dell’opera, D. Egidio Colonna, e il marchio del console di quell’anno, Baldassarre Mellino (cfr. S. Barraja, I marchi..., 1996, p. 69), orafo documentato tra il 1677 e il 1713 che ricopre la carica di console anche nell’anno 1695 (cfr. S. Barraja, ad vocem, in L. Sarullo, Dizionario..., in c. di s.). Sulle opere si rileva inoltre il marchio del1’artefice, Andrea Memingari, argentiere palermitano che personalizza le proprie iniziali AM frapponendovi un segno distintivo a mo' di asterisco per differenziarsi dagli altri argentieri con le stesse iniziali attivi a Palermo tra la fine del XVII e 1’inizio del XVIII secolo (Antonino Mercurio 1520-1778; Antonino Mollo 1700-1729). Andrea Memingari (1670-1738), ex padre gesuita divenuto argentiere, nel 1699 esegue una pisside per la chiesa di San Francesco Saverio di Palermo che reca i marchi A*M-aquila a volo basso- FB99 (cfr. M. Accascina, I marchi..., 1976, p. 54; S. Barraja, ad vocem, in L. Sarullo, in c. di s.); gli stessi marchi si leggono sull’urna-repositorio del Monastero di San Martino che Memingari realizza nello stesso anno 1699 (cfr. scheda n. 15). Appartiene probabilmente a lui il marchio della pisside in argento dorato della chiesa Madre di Partanna del 1700 (cfr. M. Accascina, I marchi..., 1976, p. 55; S. Barraja, ad vocem, in L. Sarullo, Dizionario..., in c. di s.).

Bibliografia: G. Meli, 1870, p. 120.

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