Corale R (13)
Graduale A vigilia nativitatis Domini - Ad inventionem sanctae Crucis

     Membr., 1548 c., mm. 740 x 520, cc. 100 numerate in rosso fino a 76r cui, in seguito alla perdita di alcune cc., s’è aggiunta una numerazione moderna fino a 99. A queste segue 98 bis. Manca, a seguito di un furto, la c. 13r. Scrittura gotica corale di modulo grosso, con notazione quadrata su tetragrammi rossi. Capoversi con pannelli con illustrazioni a colori; iniziali monocrome e policrome. Grandi iniziali in oro e colori con scene relative alle festività. Legatura in assi rivestite di cuoio con borchie e cantonali in rame. Miniatori siciliani.

Biblioteca S. Martino, fondo manoscritti

C. 1r «In vigilia nativitatis» con iniziale H (Hodie scietis...) è costruita con motivi fitomorfi. Nel campo della lettera è raffigurato S. Paolo. La lettera è ulteriormente arricchita all’esterno da puttini in monocromia e fogliame, delfini, mascheroni. C. 4r iniziale T (Tollite...) con decorazioni monocrome con motivi fitomorfi e puttino; c. 4v, iniziale R (Revela...) in azzurro con gioielli e decorazioni monocrome in rosso. C. 5r «In nativitate domini in prima missa. Introitus. » con grande iniziale D (Dominus dixit...) ove è rappresentata la Vergine col Bambino, in un paesaggio aperto; c. 5v capolettera T (Tecum principium...) decorata in rosso con mascheroni e motivi fitomorfi. Iniziale L (Letentur...) rossa con decorazioni monocrome dello stesso colore; c. 8v iniziale policroma I (In splendoribus...) con decorazioni monocrome con motivi fitomorfi, due puttini, due mascheroni e melograno; c. 9r «In secueda missa introitus» grande iniziale L (Lux fulgebit...) in colore simile all’oro. La lettera si presenta abbellita da pietre rosse incastonate con la scena dell’Annuncio ai pastori. A c. 10r capolettera B (Beeedictus...) in rosso, con decorazioni fitomorfe e tre mascheroni lungo la decorazione marginale. C. 12v iniziale E (Exulta filia...) in azzurro con gioielli, decorazioni fitomorfe monocrome e testa di puttino lungo il lato sinistro. Manca c. 13 a seguito di un furto: era la messa del giomo di Natale e l’iniziale P (Puer natas...) includeva una scena della Natività. C. 17r iniziale U (Uiderunt) con decorazioni in rosso e mascherone, evidentemente ritoccata, soprattutto nella doratura; segue iniziale S (Sederunt...) con la raffigurazione della lapidazione di S. Stefano; c. 21v «Sancti Joannis apostoli et evangeliste. Introitus». Capoverso I (In Afedio ecclesiae...) accanto a cui un pannello raffigurante il Santo con libro e calice, da cui esce un serpente, e l’aquila, suo simbolo; a c. 22u capolettera E (Exiit...) decorata a motivi fitomorfi con mascherone. Anche questa lettera si presenta ritoccata da mano tardiva soprattutto nel corpo tempestato di gioielli; c. 24o capolettera I (Iustus at palma...) dorata decorata con fogliame e mascherone lungo il margine sinistro; c. 25r iniziale E (Exiit...) con decorazioni fitomorfe e architettoniche in rosso; c. 25V «Ie sanctorum innocentium Introitus» capoverso E (Ex ore infantum...) con pannello raffigurante un bambino dormiente appoggiato su un simbolico teschio, sullo sfondo e un castello; c. 28r capolettera E (Effaderunt sanguinem...) in verde con gioielli e pietre evidentemente ritoccati e decorazioni fitomorfe monocrome; c. 30r iniziale U (Uox ie Rhama...) in rosso con decorazioni monocrome rosse, fogliame e vaso; c. 31v iniziale E (Ecce sacerdos...) in oro e decorazioni monocrome rosse a motivi floreali; c.33r iniziale P (Posait...) dorata con vaso e fogliame in rosso; c. 35v iniziale E (Ecce advenit...) evidentemente ridipinta, con pannello raffigurante l’adorazione dei Magi, lumeggiato in oro; c. 36v iniziale 0 (Omees de Sabu...) in rosso e giallo con decorazioni fitomorfe evidentemente rimaneggiate è arricchita in epoca più tarda di frutti e fogliame monocromo; c. 38r capolettera R (Reges...) con decorazioni monocrome rosse e mascherone rimaneggiato e colorato tardivamente; c. 39r iniziale U (Uidimus stellam...) azzurra con gioielli e decorazioni monocrome rosse con fogliame e ghirlandine; seguono alle cc. 41v-43r diverse letterine di dimensioni più piccole e decorate in rosso e azzurro. A c. 43v «In conversione Sancti Pauli apostoli. Introitus», capoverso S (Scio qui...) in rosso con decorazioni monocrome con fogliame e testa d’angelo abbozzata nel margine della lettera. C. 49r si apre con una grande nota rubricata circa la liturgia della benedizione delle candele nel giorno della Purificazione della Vergine (2 febbraio), «In festo purificationis beatissimae virginis... ut supra. », capolettera L (Lumen...) dorata e decorata con fogliame e mascherone. C. 50r «In festo purijicationis... », inizia- le S (Suscepimus...) con scena della Vergine ascendente la scala del tempio; c. 51r capolettera S (Suscepimus...) rossa con decorazioni monocrome raffiguranti due puttini, aquila con ali spiegate e fogliame. Alle cc. 51v-54v seguono letterine di piccole dimensioni realizzate in azzurro o rosso decorate. C. 55r iniziale D (Diffusa est...) in azzurro, ritoccata tardivamente, con decorazioni in rosso e verde a motivi fitomorfi con un puttino e fogliame. Seguono capilettera di diverse dimensioni realizzate in rosso o azzurro che presentano sempre la stessa tipologia di decorazione monocroma. Nella maggior parte di esse si riscontrano cenni di ritocco o rifacimenti totali di epoca tarda. A c. 61r «In festo Sanctae Scolasticae virginis... » si può notare un esempio di rifacimento nella notazione gregoriana. Si trovano, infatti, alcuni testi adattati ad altre liturgie, come nel caso di questa carta, dove sono grosse abrasioni sia nelle lettere sia nel- la notazione, su cui è stato scritto il nuovo testo e la relativa melodia. Ha subito alterazione anche l’iniziale che da S è stata trasformata in I (Insurrexerunt in me...). Alla c. 72v «Ie sollemnitate sanctissimi patris nostri Benedictis... » entro una struttura architettonica sono raffigurati i santi Benedetto, Mauro e Placido, al centro della trabeazione e lo stemma del monastero, una M sormontata da una croce, in basso si legge la data di realizzazione ” 1548”. La c. 73r presenta una pagina incorniciata con lettera iniziale G (Gaudeamus. ”) dipinta come a mosaico da altra mano; la c. 73v l’iniziale A (Alleluia...) evidentemente rimaneggiata, inizialmente era una lettera M, ricostruita per esigenze testuali. C. 89v [84v] iniziale N (Nos autem...) con raffigurazione del Crocifisso in primo piano a cui fa sfondo il calvario con due croci, il corpo della lettera è decorato con fogliame e fascioni su campo azzurro lumeggiato in oro. C. 94v iniziale N (Ne timeas...) in rosso reca decorazioni monocrome a motivi fitomorfi. Anche diverse miniature di questo corale sono da riferire a D. Maurizio da Palermo che nel 1547 compra oro e colori (M.C. Di Natale, infra).

Bibliografia: A. Daneu Lattanzi, 1984, pp. 232-235; M.C. Di Natale, 1989, p. 201; M.C. Di Natale, 1990, pp. 132-135; M.C. Di Natale, 1990, pp. 288-290; M.C. Di Natale, infra).

© Abadir Soc. Coop.a r.l. - S. Martino delle Scale - 

     ava.jpg (1049 byte)