Quando poi il Signore cerca il suo operaio tra la folla, insiste dicendo. “Chi è l’uomo che vuole la vita e arde dal desiderio di vedere giorni felici?”. (Pr. RB 14-15)
La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Con la professione dei consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù - vergine, povero ed obbediente - acquistano una tipica e permanente «visibilità» in mezzo al mondo, e lo sguardo dei fedeli è richiamato verso quel mistero del Regno di Dio che già opera nella storia, ma attende la sua piena attuazione nei cieli.
Lungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questa via di speciale sequela di Cristo, per dedicarsi a Lui con cuore «indiviso» (cfr. 1 Cor 7,34). Anch’essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale ed apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la società. (Vita consecrata 1)
Benedetto nella sua regola chiede che coloro che chiedono di entrare in monastero siano “provati se gli spiriti”, in particolare per Benedetto “bisogna accertarsi se il novizio cerca veramente Dio, se ama l’Ufficio divino, l’obbedienza e persino le inevitabili contrarietà della vita comune.” (RB 58,7)
Per coloro che vogliono intraprendere la vita monastica l’iter previsto è il seguente:
Prima esperienza: si tratta di alcuni periodi trascorsi in monastero per consentire una reciproca conoscenza
Postulandato: maturata la propria scelta al giovane viene concesso di vivere in monastero per una prova di un anno che consenta un graduale inserimento nella vita della comunità.
Noviziato: è un anno di prova e formazione delle necessarie virtù umane e cristiane che ha lo scopo di discernere la autenticità della chiamata di Dio, e favorire la crescita futura del candidato.
Professione semplice o temporanea: un periodo di tre anni in cui emessi i voti il candidato si può dedicare ad integrarsi nella comunità e dedicarsi agli studi teologici.
Professione solenne o perpetua: costituisce la tappa iniziale del cammino monastico che con i voti di obbedienza, conversione della vita e stabilità perpetua, si consacra al Signore.
I giovani che desiderano verificare la propria chiamata vocazionale, possono chiedere di trascorrere qualche giorno in monastero per condurre vita di preghiera e di lavoro con i monaci.